venerdì 29 maggio 2015

Enel sta già parlando con gli operatori per la fibra a prezzi stracciati

Enel sta già parlando con gli operatori per la fibra a prezzi stracciati

L'AD di Enel Starace parla di cablatura in fibra ottica "a costi pazzescamente competitivi". Il confronto con Telecom e gli altri operatori è già iniziato.

Cablare in fibra tutta l'Italia "a costi pazzescamente competitivi". Così si è espresso l'amministratore delegato dell'Enel, Francesco Starace, nell'assemblea di ieri. "Stiamo parlando con tutti gli operatori telefonici e sono abbastanza interessati, perché è una buona idea".

fibra


Com'è risaputo Enel si è detta disponibile ad approfittare del cambio dei contatori elettrici per portare la fibra ottica nelle case degli italiani. Basterebbero 3, 4 o massimo 5 anni. Si parla di "risparmi a livelli estremamente competitivi e convenienti per tutti".
Per altro non c'è nulla da improvvisare poiché l'impiego dei suoi cavidotti da parte degli operatori è già avvenuto nel tempo. Le telco dovrebbero preoccuparsi solo della rete esterna, fuori dai condomini. Considerato che Telecom Italia, Fastweb eVodafone si stanno già concentrando da tempo sul fiber-to-the-cabinet è evidente che lo sforzo sarebbe compatibile.
"È una cosa che ha senso, ma occorrerà vedere se ci sarà la sostenibilità industriale e finanziaria. I tecnici si stanno parlando in questi ultimi giorni", ha dichiarato Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, durante l'assemblea di Confindustria all'Expo.
"È una fase preliminare perché l'infrastruttura è molto complessa e occorrono tempi tecnici per esaminarla a fondo".
Nel frattempo proprio ieri l'Antitrsut argentina ha dato l'ok allo scioglimento di Telco, la holding che controlla Telecom Italia. A breve avverrà il conferimento delle azioni Telecom ai soci Generali, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Telefonica. In linea di massima venderanno le rispettive quote. Telefonica cederà a Vivendi, mentre le altre si sfileranno nei prossimi mesi.

venerdì 15 maggio 2015

LA FIBRA OTTICA CRESCE, MA NON TROPPO...



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Boom per la fibra ottica in Italia: i dati di AGCOM


Banda larga, Italia profondo rosso







Banda larga, Italia profondo rosso

Il nostro Paese è fanalino di coda in Europa con 9,1 Mbps. Peggio della Namibia (9,4)

di Martina Pennisi




Banda larga: cosa sta succedendo in Italia?

I dati di Ookla evidenziano la situazione infelice del nostro Paese impegnato nell’eterna rincorsa degli obiettivi europei.
Recentemente Matteo Renzi ha paragonato il bisogno di banda larga a quello del pane. Mai definizione fu più azzeccata, se si pensa a quanto ci sia abituati ad avere a che fare con le briciole. Mentre gli Stati Uniti hanno addirittura rivisto la definizione stessa di banda larga, alzando l’asticella di sei volte a 25 Mbps in download e a 3 in upload, per l’Italia il 2015 è l’anno del treno da non perdere. A fine dicembre si è conclusa la consultazione pubblica delPiano nazionale Banda Ultralarga, con la pubblicazione del documento finale attesa nei prossimi giorni. Il prossimo passo consiste nella mappatura delle zone prive di connettività a 30 Mbps o 100 Mbps in cui gli operatori potranno candidarsi a intervenire. L’obiettivo comunitario rimane quello di portare (almeno) i 100 Megabit a metà della popolazione nel 2020, anno in cui tutti dovranno aver assaggiato i 30, mentre continua a tenere banco la vicenda del gestore di fibra ottica Metroweb. 
A ricordarci l’urgenza della situazione sono, per l’ennesima volta, i dati di Ookla rielaborati graficamente The Independent. La testata britannica si chiede, senza mezzi termini, “cosa sta succedendo in Italia (e in Australia)?”. Sulla mappa raffigura in una scala dal rosso, sotto i 20 Mbps, al verde, più di 60, la situazione del globo. I due Paesi più veloci, fa notare, non quelli geograficamente più estesi, e uno a dire il vero non rientra nella definizione: Singapore, 104,42 Mbps, e Hong Kong, 96,38. Il picco negativo, 1,08 Mbps, viene toccato dallo stato africano del Benin. L’Australia sfiora i 16,5 e la Cina viaggia a 25.
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lunedì 11 maggio 2015

ENEL SI OCCUPERA' DI DIFFONDERE LA BANDA LARGA ?




Che cosa significa il progetto con Enel e governo per la banda ultra larga


L’azienda costruirà una rete in fibra ottica per internet e reti elettriche intelligenti. Con la benedizione di Renzi. Un altro passo verso la realizzazione di una nuova rete italiana

sabato 9 maggio 2015

sabato 2 maggio 2015

TORINO COME MILANO: FIBRA A 100 Mb/sec










Torino la città più veloce, in tre anni la banda ultralarga a 100 megabit

I lavori inizieranno dal quartiere di Mirafiori e proseguiranno lungo l'asse di via Giordano Bruno. Nel giro di tre anni coprirà un bacino di utenti da 50mila abitazioni







Redazione 6 Marzo 2015





A Torino la ultrabanda larga viaggerà alla velocità di 100 megabit al secondo. Altroché Renzi e i 30 megabyte stabiliti dal governo per l'intera penisola. Per il capoluogo piemontese il sindaco Piero Fassino non ha badato a spese, firmando l'accordo con il presidente di Metroweb, Francio Bassanini: a Torino, scaricare contenuti multimediali da internet sarà un gioco da ragazzi, sì, brevissimo.


Per la ultrabanda larga Fassino ha, infatti, previsto un investimento di 120 milioni di euro in tre: spesa che non si vedeva da anni, a Torino, forse dal progetto di costruzione della stazione di Porta Susa. A mettere i soldini ci penserà Metroweb, una società nata a Milano e partecipata dal fondo investimenti F2i e della Cassa depositi e prestiti. L'azienda si occuperà di posizionare la nuova rete di fibra ottica sul 70 per cento del territorio cittadino, di modo che la città possa viaggiare a una velocità faraonica. Un primato per la città di Torino che si posizionerà al primo posto in Italia sul piano della tecnologia digitale. Uniche zone escluse dalla fibra ottica, la collina torinese e la periferia più estrema.

I lavori dovrebbero iniziare nel giro di pochi mesi, non appena sarà snocciolata tutta la faccenda burocratica. La prima zona interessata dai lavori di cantiere sarà Mirafiori, lavori che poi proseguiranno lungo l'asse di via Giordano Bruno, fino a coprire un bacino di utenti da 50mila abitazioni.