" VOGLIO PASSARE ALLA
FIBRA, COSA DEVO FARE? "
Chi usa molto internet e naviga in ADSL oppure anche in rete
mobile (smartphone, tablet, chiavetta) questa domanda, prima o poi, se l’è
fatta o se la farà.
E non è una domanda banale. Tutt’altro. In un mercato massacrato
da operatori senza scrupoli che hanno maltrattato la clientela con promesse non
sempre mantenute e disservizi vari prevale, purtroppo una filosofia, giusta se
vogliamo, ma tutta italiana:
“rimani dove sei
perché se cambi hai problemi!”
Allergici come siamo al libero
mercato facciamo però il gioco di chi specula sui timori delle persone per
congelare tariffe esose che appartengono al passato. Tariffe che possono
arrivare ad essere, talvolta, quasi il doppio di quello che potrebbero offrire
compagnie concorrenti a parità di configurazione e di livello di servizio.
Addirittura dalla stessa compagnia che nel frattempo ha aggiornato al ribasso i
vecchi listini!
Non lo dico per alimentare una facile e, troppo scontata,
polemica a favore degli operatori della telefonia. Ma ogni giorno mi trovo ad
analizzare alcune bollette che, letteralmente, insultano chi le riceve.
Non a caso molti utenti si rifiutano subito di mostrarle
(“ce le ha tutte il mio commercialista…”) perché il cliente sì, ok, avrà sempre
ragione, ma non ammette la sconfitta neanche se lo ammazzi. E parlo di casi in
cui il maggior prezzo non è affatto giustificato da una maggior qualità del
servizio (sì, vabbè, questo è opinabile, ma fino ad un certo punto eh…).
In fin dei conti i tanto bistrattati call-center outbound fanno un’opera benefica quando cercano di
persuadere l’utente a cambiare operatore per risparmiare.
Non è una leggenda metropolitana. Spesso e volentieri hanno
maledettamente ragione: a cambiare si risparmia e anche molto, anche se non
sempre. Quello che può dare fastidio è che la stessa compagnia può chiamarti
anche 30 volte alla settimana (mentre stavo scrivendo è arrivata la trentesima
di quello che comincia per “F”, quindi so di cosa sto parlando, non sono scemo
e non vivo su Marte, beninteso…). E su questo non ci piove…
Ho toccato un tasto dolente, lo so, lo so già. Quindi parlare
di call-center, sia inbound che outbound, significa muoversi in terreno toppo scivoloso e troppo
impopolare. Scartato!
Tornando al focus della questione se noi soggetti autonomi e
liberi pensatori abbiamo deciso di cambiare perché abbiamo la sensazione che
con questa benedetta FIBRA OTTICA sia
arrivato, finalmente, il momento di cambiare… cosa dobbiamo fare?
Una strada sarebbe appunto quella di attendere la chiamata
anzidetta per cominciare a cambiare strategia con la gioia della ragazzetta che
indossa la cuffietta. Invece che dire,
sbruffando “non mi interessa!” e chiudere la chiamata possiamo cominciare ad
ascoltare la sua voce suadente e farci guidare dal suo “script” pre-impostato
per arrivare a sottoscrivere un contratto
“vocale”.
No, no, no ho già capito. Scartiamo anche questa strada,
l’ho appena detto poc'anzi. Mi sto ripetendo inutilmente, vero?
Anche perché quando riceviamo queste telefonate è quasi
sicuro che non siamo affatto ricettivi in quel momento. Non abbiamo tempo,
siamo presi, non ce lo aspettavamo. Magari ci ha chiamato proprio l’operatore
che non tratta la FIBRA. E poi ci sono
troppe controindicazioni (per esempio: a chi mi rivolgo per essere aggiornato
passo passo sulla procedura di attivazione? Parlerò con la stessa persona in
caso di bisogno? Quello che ci siamo detti verrà messo per iscritto? A chi
chiedo se ho bisogno di altre informazioni?)
I clienti più audaci e intraprendenti scelgono la strada di
richiedere l’attivazione on-line oppure
di chiamare direttamente l’operatore che
ha, spesso, un numero dedicato per chiedere quali offerte ci sono in questo
momento.
Certo è una strada percorribile, soprattutto per chi non
vuole sentirsi facile preda di telefoniste, consulenti, venditori.
Sovente, infatti, mi capita di sentire dire frasi di questo
tipo:
“Non mi fido dei
venditori. Il contratto lo richiedo io. Non faccio venire nessuno perché tanto
ti fregano sempre. Mi informo su internet e poi li contatto io, se ho bisogno.
Con ‘sta ‘ggente è meglio non avere a che fare.”
Certo, il venditore di telefonia, mediamente, non brilla per
affidabilità ma quasi tutti si dimenticano che questo soggetto deve combattere
con una realtà più grossa di lui. Senza parlare della burocrazia che ruota
intorno ad ogni pratica.
I soggetti che gestiscono una pratica di attivazione, magari
con portabilità del numero
pre-esistente, sono tanti e diversificati. Spesso in concorrenza. Non di rado
il tecnico Telecom (ora TIM) interviene anche per le aziende concorrenti a fare
le prime verifiche e/o a intervenire in caso di guasto. Ma spesso deve lavorare
per una azienda che non gli dà direttamente da mangiare. Anche se,
beninteso, non è che lo fa aggratis ma
se il cliente rimane isolato e senza linea non è che questo personaggio si ammazza
di lavoro per risolvere la situazione. Anzi.
Se qualcosa tecnicamente va storto ci sarà poi qualcuno che remerà contro. Ve lo garantisco perché è statisticamente dimostrato che da un piccolo problema può partire una escalation di malintesi che può portare l'utente a rimanere senza linea, e nei casi più estremi, a perdere il numero (sì, succede di rado, ma è successo!).
E il povero consulente, che non è un tecnico perché, di solito, non gira con la borsa degli attrezzi, sarà l'unico a metterci la faccia. Ma il cliente se ne infischia bellamente. Si ricorderà solo di lui e della sua presunta incompetenza. E ne parlerà male per il resto della sua vita.
Se qualcosa tecnicamente va storto ci sarà poi qualcuno che remerà contro. Ve lo garantisco perché è statisticamente dimostrato che da un piccolo problema può partire una escalation di malintesi che può portare l'utente a rimanere senza linea, e nei casi più estremi, a perdere il numero (sì, succede di rado, ma è successo!).
E il povero consulente, che non è un tecnico perché, di solito, non gira con la borsa degli attrezzi, sarà l'unico a metterci la faccia. Ma il cliente se ne infischia bellamente. Si ricorderà solo di lui e della sua presunta incompetenza. E ne parlerà male per il resto della sua vita.
In breve è opinione diffusa, molto diffusa, che il contratto
è meglio farlo senza venditore (o consulente che dir si voglia),
seguendo una sorta di privilegiato “canale
diretto” che bypassa gli omini con la valigetta e la parlantina sciolta.
Può darsi. Ma se qualcosa va storto a chi vi rivolgete?
Che domande!
Al call-center dell’assistenza
per i nuovi clienti! Se pensate di
aver fatto la cosa giusta… allora auguri! Secondo me siete punto e a capo.
Cornuti e mazziati. Vi hanno fatto fessi e contenti (come dice ogni tanto la
mia mamma…).
C’è però ancora una opzione che molti non prendono mai in
considerazione:
il negozio.
Sì, perché i negozi di telefonia specializzati (meglio il
monomarca che è più specifico e competente) non vendono solo telefonini e
attivazioni per le sim voce ma anche CONTRATTI
DI TELEFONIA FISSA.
E per la FIBRA sono, in
genere, molto preparati perché le aziende hanno investito milioni in questa
tecnologia e la stanno spingendo in tutti i modi, incentivando il personale a
proporla con determinazione. Vista la qualità del prodotto chi la vende sa
benissimo che l’assistenza post-vendita sarà molto meno problematica. Prodotto
valido uguale meno assistenza, insomma. Ci guadagna chi compra e chi vende.
Se sono bene organizzati questi “store” forniscono anche assistenza di
buon livello, per esempio sostituendo e/o riparando il modem-router. E comunque
il negozio è un luogo fisico con
persone in carne ed ossa che, di solito, non scappano di fronte ai problemi,
non si negano al telefono, non fanno cadere la linea se il cliente è incavolato
e soprattutto... non vengono a disturbarvi in casa vostra! Meglio di così…
La scelta, beninteso, è ottima sia per i privati che per le partite IVA.
Per chi abita a Torino
e dintorni ecco cosa consiglio:
Vodafone Store P.zza Statuto
piazza Statuto, 20 - 10122
TORINO
Tel. +39 011 4360454
orario di
apertura
lunedì 15-19
martedì – venerdì 10-19
sabato 10-13 e 15-19
- consulenza e attivazioni sia
privati che P.IVA
- abbonamenti RETE
FISSA con supporto tecnico
- orario continuato e aperto
il sabato 10-13 e 15-19
- assistenza post-vendita in
loco
31 marzo 2016
Segnalo a tutti gli utenti che il negozio
Vodafone di piazza Statuto ha chiuso.
Consiglio, per chi è interessato, di
rivolgersi ad altro NEGOZIO / AGENZIA.
Mi scuso personalmente per il disagio.
Roberto SCILLAMA’